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Intervistiamo Stacey Mozzanica, HR Manager di Mozzanica dal 2013.

 

Buongiorno Dott.ssa Mozzanica, lei è Socia e HR Manager della Società Mozzanica. Portando il cognome dell’Azienda, immaginiamo che conosca l’impresa da diverso tempo…

 

Buongiorno. Come si può dedurre dal mio cognome, l’azienda fa parte della mia vita dalla mia infanzia, in quanto fondata da mio padre e suo fratello quando ero piccola.

 

 

 

 

Ha lavorato sempre per questa Azienda o ha avuto altre esperienze lavorative?

 

Lavoro in azienda dal 2013. La mia formazione lavorativa è avvenuta al di fuori dell’azienda, nell’insegnamento, nella selezione del personale e all’estero.

 

 

 

Quale esperienza l’ha avvicinata per la prima volta al tema della gestione del personale e come le è sembrato all’inizio?

 

Mi sono avvicinata al tema della gestione del personale, quando ho iniziato a lavorare come selezionatrice del personale e successivamente ho lavorato come vicedirettore in una scuola d’inglese a Edimburgo, occupandomi in particolare delle relazioni con lo staff e con i fornitori. L’esperienza è stata fondamentale per la mia crescita e formazione, aprendomi il mondo poco conosciuto della gestione del personale, che è sì fatto di accordi economico-contrattuali, di retribuzione e di reclutamento e selezione, ma anche e soprattutto di gestione delle relazioni, di formazione e sviluppo e di valutazione. Inoltre, ho imparato che a volte la parte più difficile nel mondo del lavoro è proprio gestire il personale, non tanto effettuare il lavoro.

 

 

 

Alcuni affermano che ciascun dipendente  porta dentro di sé retaggi sia positivi che negativi risalenti perfino all’infanzia. È d’accordo con questa affermazione? Se sì, cosa dovrebbe essere in grado di fare un bravo manager per gestire al meglio il personale?

 

A mio parere, è assolutamente così. Ognuno di noi ha un trascorso nel bene e nel male, che più o meno involontariamente portiamo anche sul lavoro. Per questo sono anche una sostenitrice del lavoro di miglioramento e di correzione, che tutti noi dovremmo effettuare su noi stessi.

Ritengo che un buon manager dovrebbe possedere diverse capacità per gestire efficacemente il personale, tra cui eccellenti doti comunicative, capacità di motivare e ispirare il team, abilità nel risolvere conflitti e prendere decisioni, oltre a un forte orientamento ai risultati e un'etica del lavoro impeccabile. È fondamentale che un manager sappia creare un ambiente di lavoro positivo e stimolante, dove i dipendenti si sentano valorizzati e abbiano la possibilità di crescere professionalmente. È importante anche che un manager sappia comprendere le eventuali forze distruttive e/o minacce interne ed esterne e sappia essere pronto ad intervenire per tutelare e rafforzare i dipendenti.

 

 

Lei ha visto l’evoluzione della Società Mozzanica sin da quando era impresa artigianale ad ora che è una “piccola multinazionale tascabile” da più di cento dipendenti. Che cambiamenti ha osservato nel personale?

 

Come in moltissime altre realtà lavorative, soprattutto dopo il 2020, le aspettative del personale stanno cambiando, spostando il focus da una retribuzione soddisfacente ad una serie di fattori, tra cui equilibrio vita-lavoro, ambiente di lavoro positivo, crescita professionale, senso di scopo, trasparenza e comunicazione ed infine riconoscimento e valorizzazione. I dipendenti, specialmente quelli delle nuove generazioni, cercano sempre più un lavoro che sia in linea con i loro valori personali e che offra flessibilità e autonomia.

Inoltre, al momento convivono sul posto di lavoro quattro generazioni, Baby Boomers, Generazione X, Millennials e Generazione Z, che portano esperienze, aspettative e valori diversi nel contesto lavorativo.

I baby boomers apprezzano la responsabilità, la dedizione e l'appartenenza all'azienda. Sono cresciuti in ambienti lavorativi più gerarchici e danno valore alla chiarezza, alla coerenza e alla separazione tra vita privata e professionale.  I Gen X ricercano pragmatismo, autonomia e risultati. Sono abituati al cambiamento e stimano la chiarezza nei ruoli e la meritocrazia.  I Millennials sono motivati dal "purpose", cercano un impatto positivo e apprezzano il feedback continuo. Aspirano alla crescita, all’apprendimento ed all’autenticità sul lavoro, con un'attenzione particolare all’equilibrio vita privata e vita lavorativa. I Gen Z valorizzano la fluidità, l'inclusione, l'autenticità e l'innovazione. Cercano un equilibrio tra vita privata e lavoro, con una considerazione particolare alla trasparenza ed alla comunicazione orizzontale. 

È importante che le aziende siano essere consapevoli di queste differenze e creino un ambiente di lavoro che ottimizzi il contributo unico di ogni generazione, promuovendo una gestione intergenerazionale efficace. 

 

 

 

Ci elenchi tre caratteristiche che non devono mai mancare in un Manager per la buona gestione del suo Team.

 

Sono del parere che un buon manager dovrebbe possedere almeno queste tre caratteristiche fondamentali per la buona gestione del suo team: capacità di comunicazione efficace, empatia e capacità di delega. Queste qualità, se ben sviluppate, contribuiscono a creare un ambiente di lavoro positivo, motivante e produttivo. 

 

 

In conclusione, tenendo conto che ci stiamo avvicinando all’ultimo quadrimestre 2025, quali sono gli obiettivi raggiunti ad ora e quali i prossimi?

 

Per quanto riguarda il reparto HR, sono stati fatti dei percorsi di coaching sul personale, oltre ad ulteriori corsi di formazione. Inoltre, abbiamo ampliato il sistema di reclutamento e selezione personale, riuscendo ad inserire nuovo organico, anche se continua la ricerca di ulteriore personale da inserire per potenziare l’organico.

Mentre i prossimi obiettivi vedono il potenziamento del sistema di gestione accessi e note spese, oltre alla collaborazione con il nostro Quality Manager Ing. Melody Verzeni nel potenziamento del sistema di valutazione personale, tramite nostro gestionale HR.

Infine, stiamo aprendo collaborazione con le scuole per collaborare con le stesse in progetti con i loro studenti, con il fine di poterli inserire nel nostro organico.

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