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Uno dei temi più rilevanti a livello europeo e internazionale è senza dubbio la disoccupazione. Nonostante gli sforzi compiuti per promuovere l'occupazione e sostenere l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, il problema rimane ancora ampiamente diffuso.

Questo articolo si propone di fornire una fotografia dettagliata della situazione attuale, analizzando i dati più recenti e tracciando un percorso verso un futuro lavorativo più concreto e promettente per tutti.

 

Dati Attuali sull'occupazione

Secondo i dati più recenti forniti dall'ISTAT, a maggio 2024 il tasso di disoccupazione si attesta al 6,8%, con un tasso giovanile pari al 20,5%.

Questi numeri, seppur ancora significativi, mostrano un leggero miglioramento rispetto al passato.

Confrontando il trimestre marzo-maggio 2024 con il precedente (dicembre 2023-febbraio 2024), si osserva infatti un incremento dell'occupazione dello 0,6%.

Inoltre, il numero di occupati a maggio 2024 supera quello di maggio 2023 del 2,0%, corrispondente a 462.000 unità in più. Il tasso di occupazione è aumentato di 0,9 punti percentuali nell'arco di un solo anno.

Questi dati, seppur incoraggianti, evidenziano la necessità di proseguire sulla strada intrapresa per ridurre ulteriormente la disoccupazione.

 

Analisi Storica della Disoccupazione

Andando a guardare le serie storiche dell'ISTAT in merito all'occupazione e alla disoccupazione, emergono dati ancora più interessanti:

  • il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni, ad esempio, è passato dal 40% del 2013 al 22,7% del 2023, quasi dimezzandosi in un decennio.
  • nella fascia 15-29 anni, nello stesso periodo, il tasso è diminuito in modo ancora più significativo, calando di 8 punti percentuali, passando da 24,7% a 16,7%.
     

In generale, la disoccupazione nella fascia d'età 15-64 anni è scesa dal 12,5% del 2013 al 7,8% del 2023, mostrando un trend positivo e costante nel tempo, oltre che a una forte resilienza delle nostre imprese italiane, che nonostante i periodi che attraversano, riescono sempre a gestire la situazione presentandosi sul mercato con nuove soluzioni.

Inoltre le nuove generazioni, in particolare quelle fino ai 34 anni, stanno riuscendo ad emergere e a trovare spazio nel mercato del lavoro, anche se la situazione rimane più difficile per la fascia 35-64 anni.

 

Una fotografia delle Nuove Generazioni

Nonostante i progressi registrati, è innegabile che i giovani affrontino ancora maggiori difficoltà nell'ingresso nel mondo del lavoro rispetto alle generazioni precedenti.

E’ altrettanto innegabile che anche la loro mentalità, dovuta, probabilmente ad un vissuto familiare diverso rispetto a prima, li porta a scelte che in precedenza non sarebbero state prese, come rimanere inattivo, rinunciando a cercare un'occupazione.

Secondo i dati ISTAT, tra i 15 e i 24 anni gli inattivi sono più di 4 milioni di persone dal 2006, un numero che rimane più o meno costante fino a oggi.

A maggio 2024, i giovani inattivi erano 4.319.000, cui si aggiungono 1.507.000 persone fra i 25 e i 34 anni.

E’ opinione di diversi Sociologi però che negli ultimi tempi i Social Network, per i quali molti giovani “vivono”, abbiano portato ad una mentalità volta ad un nuovo obiettivo, ovvero, la maggiore affermazione di sé.

Cosa si intende?

La grandezza della mia figura e quindi della mia soddisfazione personale dipende da fattori come il n. di follower, i commenti positivi ricevuti, il n. di visualizzazioni… Nel migliore dei casi, un trend il più possibile positivo può portare alla realizzazione del sogno di diventare un famoso Influencer pagato decine di migliaia di euro.

E’ chiaro che in questo modo si è sviluppata una situazione paradosso, dove al giovane non interessa se è disoccupato o no.  Se poi in famiglia non sono insegnati i veri valori, tra i quali anche quello della necessità di fare dei sacrifici e rinunce, diventa chiaro il perché stiamo vivendo questa situazione.

 

Problemi e Opportunità nel Mercato del Lavoro

La carenza di personale è un problema lamentato da molte aziende italiane, soprattutto per quanto riguarda le figure tecniche.

Questo fenomeno solleva interrogativi sulle cause che lo generano e sulle possibili soluzioni da adottare.

Da un lato, è evidente che le aziende di oggi offrono formazione e opportunità di crescita professionale, ma spesso i giovani faticano a individuare queste possibilità o in alcuni casi non voglio coglierle per evitare di rinunciare a dei propri hobby personali se non a momenti del proprio tempo libero.

Inoltre, sembra mancare un efficace collegamento tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro, soprattutto per quanto riguarda l'acquisizione di competenze tecniche specifiche.

Per ovviare a questo problema, alcune aziende hanno deciso di intervenire direttamente, creando programmi di formazione interni.

 

Esempi di buone pratiche

Un esempio in tal senso è rappresentato da Mozzanica, azienda attiva nei settori industriale, Oil&Gas e Marine, che ha diverse posizioni lavorative aperte per figure tecniche come Project Manager, Tecnico Commerciale e Project Engineer.

Per garantire la formazione e l'aggiornamento continuo del proprio personale, Mozzanica ha creato un programma di formazione per le figure junior che continuerà per tutto il percorso lavorativo grazie agli aggiornamenti specialistici obbligatori e anche supplementari.

In questo modo, l'azienda mira a colmare il divario tra le competenze acquisite durante il percorso di studi e quelle richieste dal mercato del lavoro, offrendo ai propri dipendenti un percorso di crescita professionale strutturato e mirato.

 

Conclusioni

L'analisi della situazione occupazionale in Italia mostra segnali di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni.

Tuttavia, permangono ancora alcune criticità.

Per affrontare queste sfide, è necessario intervenire su più fronti:

  • Incentivare la collaborazione tra scuole e imprese: È fondamentale creare un legame più stretto tra il sistema educativo e il mercato del lavoro, affinché i giovani possano acquisire competenze pratiche e tecniche richieste dalle aziende.
  • Promuovere programmi di formazione continua: Le aziende dovrebbero investire nella formazione dei propri dipendenti, garantendo aggiornamenti e corsi di specializzazione per mantenere alta la competitività e la sicurezza nelle operazioni.

Aggiungiamo però che la prima formazione è quella che si svolge in famiglia.

La scuola e le imprese non potranno mai sostituirsi alle figure dei genitori, i quali per primi, devono saper insegnare ai propri figli i valori giusti per permettere di saper affrontare con decisione e coraggio le sfide che la vita gli porterà davanti.

In tal modo si riuscirà a creare una generazione coraggiosa, determinata, che sicuramente porterà dei benefici alle imprese e di conseguenza alla Società in generale.

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