Autore Natale Mozzanica | Chief Executive Officer | 05 Giugno 2020 |
Ritengo che non abbia assolutamente senso, per chi abbia investito su un sistema di protezione attiva, vedere la manutenzione, e in questo caso la manutenzione antincendio, come un costo da contenere.
Se per tutti gli altri impianti il rapporto manutenzione/efficienza del sistema è riscontrabile in modo continuo nel tempo (esempio sistema di condizionamento), nei sistemi antincendio ciò non è sempre possibile.
Infatti, il sistema antincendio è per eccellenza un bene non goduto, sul quale comunque devo continuare ad investire per mantenerlo efficiente.
Questo lo espone a quel gioco perverso di riduzione dei costi, che vede talvolta complici il committente e l’azienda di manutenzione; nascondendosi, il primo dietro a “clausole di tutela” e confidando, il secondo nella possibilità di rendere il più “virtuali” possibile le proprie prestazioni.
Partendo dal presupposto che in modo impietoso un’emergenza incendio definirà i veri livelli di sicurezza su cui il committente avrà puntato.
Una buona manutenzione è veramente un valore aggiunto in grado di contenere i reali costi di gestione e di permettere al committente di avere una reale garanzia di “business continuity”.
Nella mia ormai quarantennale esperienza nel settore antincendio non ho mai utilizzato il prezzo come argomento di vendita.
Posso invece confermare che il committente che investe in efficienza nei suoi sistemi di protezione attiva sostiene minori costi totali rispetto a chi applica politiche di risparmio che lo possono esporre sia a danni diretti, che a sanzioni in caso di ispezione da parte degli enti di controllo.
Se poi alla buona manutenzione si applicano i sistemi informatici di gestione e telecontrollo degli impianti i livelli di sicurezza e di risparmio non potranno che aumentare.