Autore Gianfranco Rocchi | Chief Communication Officer | 06 Febbraio 2020 |
Gianfranco Rocchi: Quali sono i requisiti di chi deve entrare all'interno degli ambienti di lavoro protetti da sistemi a riduzione ossigeno?
Andrea Casu: La formazione di chi deve entrare all'interno degli ambienti di lavoro protetti da sistemi a riduzione ossigeno è un passaggio fondamentale, perché questo personale sarà esposto a un tenore di ossigeno diverso rispetto a quello atmosferico. La norma UNI EN 16750 indica tempistiche di riferimento e modalità con cui accedere agli ambienti sotto-ossigenati. In particolare si deve evitare che gli occupanti vengano a contatto con "sacche" di azoto che potrebbero stagnare all'interno degli ambienti protetti, a causa di stratificazioni derivanti da differenze di temperatura. La normativa infatti parte dal presupposto che l'azoto immesso si dissipi all'interno dell'ambiente protetto in una maniera uniforme; questo potrebbe non essere sempre vero. Il progettista deve prevedere sistemi di ventilazione per aiutare i moti convettivi all'interno degli ambienti protetti. La ventilazione di questi ambienti è un concetto fondamentale da dover introdurre normativamente e a cui i gruppi di lavoro UNI e ISO, di cui faccio parte, si stanno dedicando, raccogliendo l'esperienza e i casi di studio necessari a far maturare una normativa (che si trova ancora allo stato di prima applicazione).