Autore Natale Mozzanica | Chief Executive Officer | 09 Luglio 2019 |
Il superamento dei limiti dell’approccio prescrittivo come unica opzione in ambito di progettazione antincendio trova le sue ragioni anche in motivi di ordine organizzativo. Proliferazione incontrollata delle istanze di deroga e degli accessi agli atti minacciavano di ingolfare la macchina dei controlli.
Una cultura della sicurezza più radicata di un tempo, un avvicinamento all’Europa, un approccio meno dirigista della mano pubblica, ed esigenze di sussidiarietà, determinate dai sempre più stretti margini di manovra della PA hanno trainato il travaso di responsabilità verso i professionisti antincendio. Del ruolo chiave di questa figura all’interno del Codice di Prevenzione Incendi, si è occupata nel suo intervento https://goo.gl/k7NDvE nella prima tappa del SicurtechVillage 2019 l’Ing. Fabrizia Giordano - Vicepresidente Ordine Ingegneri Torino.
Responsabilità significa anche maggiore libertà “creativa” nel progettare soluzioni innovative. La conseguenza logica attesa dovrebbe essere un innalzamento dell’asticella della concorrenza, con una selezione darwiniana. Chi “sopravviverà” opererà in un mercato più ristretto ma più premiante.
Più specializzazione a livello professionale farà bene a tutto il settore dell’antincendio, primo fra tutti dovrà essere convinto di ciò il Committente, che dovrà avere il coraggio di selezionare il proprio tecnico in base alle reali competenze ed esperienze, che sarà in grado di produrre, e non come avviene oggi per clientelismo o storicità di rapporti.