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Cosa sarà davvero sostenibile in questo 2025? La sostenibilità è diventata una keyword abusata del nostro tempo, un termine tanto utilizzato quanto, forse, frainteso.

 

“La tecnologia al servizio dell’ambiente ha ancora costi importanti per il tessuto imprenditoriale italiano. I trend raccontano un futuro davvero sostenibile, ma bisogna creare le condizioni per poterli adottare a livello globale.”

 

Fino a pochi anni fa si parlava di “impronta ecologica”, termine che indica quanti ettari di foreste, pascoli, terreni coltivabili e aree marine sono necessari per rinnovare le risorse consumate e assorbire i rifiuti prodotti.

 

Nei decenni passati molti passi avanti sono stati fatti. Basti pensare alla raccolta differenziata, all’uso di marmitte catalitiche, il minor consumo di plastica….

Sappiamo però che come sempre si può ancora migliorare.

 

Di qui la grande attualità del tema sostenibilità, che ci obbliga a chiederci cosa facciamo quotidianamente per tentare di migliorarci.

 

Le strategie aziendali sono orientate a una maggiore attenzione verso il rispetto ambientale, ma quando questi ideali green rischiano di diventare argomenti di marketing?

 

Che cosa intendiamo? Facciamo subito un esempio pratico.

In fase di produzione è meno inquinante una borraccia in alluminio o una bottiglietta di plastica monouso?

L'impronta di carbonio di una borraccia in alluminio è effettivamente significativa nella fase di produzione. Richiede un'energia considerevole sia per l'estrazione che per la lavorazione del materiale, tanto che è necessario utilizzarla a lungo - almeno 50-100 volte - per compensarne l'impatto ambientale iniziale, rispetto alle bottiglie in plastica.

A fronte di ciò, è bene chiedersi quale effettivo beneficio ambientale stiamo apportando.

 

 

Quando una scelta mette a rischio la sicurezza

Nel settore della sicurezza antincendio, esistono da tempo sistemi veramente sostenibili.

 

Ma anche qui vi è una contraddizione tra sostenibilità apparente e reale, ovvero i sistemi veramente sostenibili possono comportare investimenti significativi e, quindi, il loro impiego viene accantonato a favore di altre soluzioni antincendio con risvolti economici minori.

 

Facciamo quindi un altro esempio pratico.

 

Il potenziale incendio in un magazzino, protetto con un sistema antincendio non adeguato, non solo distrugge merci con evidente danno economico, ma genera inquinamento e potrebbe mettere a repentaglio vite umane, un prezzo incalcolabile che nessun risparmio economico può giustificare.

 

La sostenibilità è un lusso? Il grande divario tra possibilità e volontà

La verità è che la sostenibilità può avere anche un costo elevato.

 

Un’idea, quindi, può essere quella di rendere più conosciute queste soluzioni, creando aspettative di sicurezza tangibili in grado di incidere positivamente sulle valutazioni economiche.

 

In tal modo investimenti significativi in ricerca e sviluppo potrebbero estendere l'accesso a tecnologie più sostenibili, che possano migliorare i risultati ottenuti sino ad ora per più tempo.

 

Tecnologia al servizio dell'ambiente: le soluzioni che funzionano davvero

Esempi virtuosi di sistemi realmente sostenibili ed efficaci esistono, ma richiedono anche un diverso approccio realizzativo da parte di tutti gli attori che si occupano della Prevenzione Incendi e della costruzione della struttura che conterrà il rischio: data center, archivi storici, magazzini automatizzati, celle frigorifere e laboratori.

Si tratta di sistemi antincendio a gas inerte, come l'Inergen, che rappresentano una soluzione ecologica al 100% per la protezione di ambienti chiusi.

Questo gas, composto da elementi presenti naturalmente nell'atmosfera (azoto, argon e anidride carbonica), non danneggia l'ozono e non contribuisce all'effetto serra. La sua unicità risiede non solo nell'impatto ambientale nullo ma anche nella sua completa sicurezza operativa, non lasciando alcun residuo dopo l'utilizzo.

Analogamente, i sistemi antincendio a riduzione di ossigeno (ORS) rappresentano un'evoluzione ancora più avanzata nel campo della prevenzione sostenibile, creando un'atmosfera inerte controllata che impedisce lo sviluppo dell'incendio senza l'utilizzo di agenti chimici nocivi.

Per tutte le altre protezioni esiste l’elemento più antico e più utilizzato dall’uomo: l’acqua.

In molti contesti industriali rappresenta ancora l’alternativa veramente sostenibile che garantisce una giusta efficacia.

 

Se le normative ambientali lavorano di pari passo con quelle antincendio, sicuramente possono essere studiate soluzioni nuove, mosse da ideali giusti e che non compromettono l'efficacia dei sistemi di protezione.

 

Oltre il greenwashing: la strada verso una sostenibilità autentica

La strada verso una sicurezza antincendio completamente sostenibile è sempre in evoluzione e l'esistenza di queste tecnologie dimostra che non si tratta di un'utopia.

Le normative ambientali possono diventare un potente stimolo per l'innovazione quando vengono interpretate come opportunità di sviluppo piuttosto che come vincoli limitanti.

La sfida per il futuro, dunque, non è solo tecnologica ma soprattutto culturale. Occorre superare la visione della sostenibilità come mero strumento di marketing e riconoscerla come investimento necessario per il nostro futuro.

In questo modo si può parlare di vera sostenibilità.

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