Non sono solo quelli immediatamente visibili i danni che un incendio può causare. Ve ne sono di altri, più nascosti e subdoli, che impattano sulla vita di molte persone anche nel lungo periodo.
Il più delle volte, parlando di incendi, si pensa a quelli visibili: oggetti, edifici, auto e quant’altro andati in fumo, con relativo danno economico.
E poi si pensa alle persone che possono essere rimaste coinvolte, magari ferite o addirittura decedute. Tutte cose gravissime, che non possono essere ignorate.
Ma altrettanto gravi sono le conseguenze a lungo termine di un incendio, che non si spengono quando si spegne il fuoco che le ha generate.
Stiamo parlando dell'impatto ambientale e di quello sulla salute delle persone sul lungo periodo: ambiente e persone che possono anche non essere direttamente coinvolte in incendi, ma che ne subiscono le conseguenze.
Studi ed evidenze scientifiche
Basta fare qualche ricerca sul web, e il problema appare evidente, con diversi studi condotti negli ultimi anni che ne evidenziano la gravità.
Per esempio su CORDIS (la piattaforma informativa sui progetti di ricerca e sviluppo dell’UE) a inizio 2023, è stata pubblicata una notizia proprio in merito agli impatti degli incendi boschivi in Indonesia, regione spesso colpita dal fenomeno.
Nella nota si legge che “alcuni scienziati europei e indonesiani hanno utilizzato le immagini provenienti dai satelliti dell'ESA e della NASA per misurare l'impatto degli incendi boschivi avvenuti nel 1997-98 in Indonesia, giungendo alla conclusione che tali incendi hanno contribuito ampiamente a determinare l'incremento annuale più elevato di anidride carbonica nell'atmosfera dal momento in cui sono cominciate le registrazioni ufficiali.”
I ricercatori britannici, tedeschi ed indonesiani hanno calcolato che gli incendi hanno sprigionato fino a 2,57 gigatonnellate di carbonio, ovvero il 40% delle emissioni medie annuali di carbonio prodotte dai carboni fossili”.
Ma non è solo l’anidride carbonica sprigionata a essere un problema.
Qualunque incendio produce anche enormi quantità di protossido di azoto (N2O), metano (CH4), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), formaldeide, fumo e polveri sottili che creano nubi caliginose nocive nell’atmosfera, spostate dai venti anche per migliaia di chilometri, e quindi respirate da persone che neanche sono a conoscenza dell’incendio originario.
In un articolo del 2022, secondo il World Resources Institute, nelle analisi sulle fonti delle emissioni di gas serra devono per forza rientrare anche gli incendi, che dal 2001 al 2019 -– hanno bruciato il doppio della superficie forestale rispetto al ventennio precedente.
Analisi e dati europei sugli incendi
Impatto ambientale
Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), nel 2022 le emissioni totali provocate dagli incendi boschivi nell’Unione europea e nel Regno Unito hanno toccato quota 9 Mt, equivalenti a quelle emesse da dieci milioni di automobili.
Stando ai dati dell’European forest fire information system (Effis), sempre nel 2022 in Europa gli incendi sono stati più del triplo della media degli ultimi diciassette anni.
Un incendio produce enormi quantità di protossido di azoto, metano, idrocarburi policiclici aromatici, formaldeide, fumo e polveri sottili che creano nubi nocive nell’atmosfera.
Impatto sulla salute
L'esposizione agli agenti chimici rilasciati dagli incendi può causare gravi problemi respiratori, danni ai polmoni e persino la morte.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'esposizione ai fumi degli incendi è responsabile di un numero significativo di decessi e malattie respiratorie ogni anno (oltre 500.000 decessi prematuri all'anno a livello globale), con particolare gravità nelle comunità a basso reddito e nelle aree urbane densamente popolate.
A causa delle loro dimensioni, invece, le polveri sottili (PM2.5 e PM10) penetrano profondamente nei polmoni e persino nell'apparato cardiovascolare, causando una serie di problemi di salute.
Secondo l'Agenzia di Protezione Ambientale degli Stati Uniti (EPA), l'esposizione a lungo termine alle PM2.5 è associata a un aumento del rischio di malattie cardiache, ictus, cancro polmonare e altre patologie croniche. Inoltre, le particelle sospese possono aggravare le condizioni esistenti come l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), riducendo la qualità della vita e aumentando il carico sui sistemi sanitari.
Impatto economico
La perdita di case, beni personali e, in alcuni casi, la vita stessa, può causare stress, ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Secondo studi condotti dall'Università di Stanford, le comunità colpite da incendi hanno registrato un aumento significativo dei ricoveri ospedalieri per problemi di salute mentale nelle settimane e nei mesi successivi all'evento catastrofico.
Il sostegno psicologico e l'assistenza sociale diventano quindi cruciali per aiutare le persone a far fronte alle conseguenze emotive degli incendi.
Come prevenire o affrontare gli incendi riducendo l’impatto ambientale
Visti i vari risultati delle analisi, non si può che comprendere come gli incendi siano una grave minaccia per la salute pubblica, con effetti dannosi che si estendono su vasta scala e coinvolgono milioni di persone in tutto il mondo.
È essenziale adottare misure preventive efficaci, come la prevenzione degli incendi e la gestione del fuoco, per ridurre al minimo gli impatti sulla salute umana.
Inoltre, è fondamentale investire nella ricerca e nell'innovazione per sviluppare soluzioni avanzate per proteggere la salute pubblica dalle catastrofi legate agli incendi.
Per tutti i motivi esposti sino ad ora, la Mozzanica crede fermamente nella possibilità di promuovere tecnologie antincendio sempre più mirate, efficienti, studiate per il tipo di rischio e idonee al progetto di riferimento.
La conoscenza del Cliente e del suo rischio sono elementi fondamentali assolutamente necessari prima di approcciarsi alle sue problematiche.
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